6 APRILE, perché?

Le Nazioni Unite il 23 agosto del 2013, per promuovere il diritto ed il valore dello sport, hanno proclamato il 6 aprile (data delle prime olimpiadi moderne), come giornata mondiale dello sport; questo anche per avvicinarsi alla giornata mondiale della Salute proclamata invece dall’Oms, che si tiene invece il 7 aprile.

Una giusta definizione di sport è stata redatta dal Consiglio d’Europa a Rodi nel 1992:

“Qualsiasi forma di attività fisica che, mediante una partecipazione organizzata o meno, abbia come obiettivo il miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche, lo sviluppo delle relazioni sociali o il conseguimento di risultati nel corso di competizioni a tutti i livelli”.

Praticato sia a livello amatoriale che professionale, lo sport è uno svago con finalità di educazione e formazione del corpo e dello spirito.

Aiuta lo sviluppo muscolare tanto quanto aiuta i ragazzi a migliorarsi attraverso il rispetto per il compagno e per il rivale; dando di conseguenza vita ad uno spirito di competizione positiva. L’autostima e la fiducia in se stessi crescono insieme alle capacità fisiche e corpo e mente si rigenerano grazie alle discipline sportive.

Lo sport individuale e lo sport di squadra

Lo sport si può prima di tutto dividere in discipline sportive individuali e discipline di squadra; entrambe capaci a loro modo di aiutare il progresso personale. Quello individuale permette al bambino più timido di mettersi costantemente alla prova, in modo da acquisire fiducia in sé e di superare i suoi limiti. Lo sport di squadra aiuta invece lo spirito di condivisione (di bei momenti, così come dei fallimenti); di imparare a rapportarsi con l’altro fin da piccolo, creando così nuove amicizie.

In entrambi i casi la figura di riferimento è l’allenatore: lui è in grado di tirar fuori il carattere e le competenze di ogni suo allievo, accompagnandolo per tutto il suo percorso.

Come evolve lo sport nella storia

Potremmo dire che già tra i popoli più antichi si praticasse uno sport; oltre alla caccia; nelle incisioni rupestri sono state trovate traccia di attività motorie quali lancio di pietre e giavellotti, nuoto, pugilato e tiro con l’arco.

A nord si praticava lo sci; in Cina e Giappone judo e karate; in Egitto nuoto, atletica e la lotta. Fu però la civiltà greca a dare molta importanza ai benefici che donavano tali discipline: nel 776 a.C. nacquero i giochi olimpici, poi ripetuti ogni quattro anni.

Questi giochi consistevano nella corsa a piedi, combattimento con l’asta, lancio del disco, lancio del giavellotto, tiro con l’arco e corsa con i cavalli, tutti svolti all’interno dei primi stadi: contava solo la vittoria. La Grecia ideò anche il pentathlon composto da cinque gare quali corsa, lancio del disco, lancio del giavellotto, lotta e salto in lungo. Nello stesso periodo a Roma si cominciarono a praticare lotta, pugilato, corse coi cavalli e coi carri. Una palestra preparava i giovani atleti alle varie attività, che li avrebbe poi temprati e rinforzati per la guerra.

Gli anfiteatri in epoca imperiali accolsero ogni competizione: il più grande fu il Circo Massimo.

Anche nel medioevo si fece spettacolo delle preparazioni dei futuri soldati: sviluppavano tecniche di nuoto, corsa, armi e imparavano a cavalcare. Le Giostre erano lo spettacolo sportivo cui assisteva ogni popolano: lì veniva dimostrato il vero valore di ogni cavaliere.

Nel Rinascimento dello sport venne riconosciuto il suo beneficio per la salute. Si diffusero il calcio, la pallacorda, il biliardo, la scherma e la danza (praticata dalle donne)

Tra Ottocento e Novecento venne scoperto lo sport come momento ricreativo e di formazione del carattere.

Ogni sport cominciò ad acquisire le sue regole e nelle scuole venne istituito come disciplina per l’educazione del ragazzo. In Inghilterra il calcio prese la forma che conosciamo noi oggi.

Il 6 aprile del 1896 ci furono le prime Olimpiadi moderne.